La Maddalena nella Preistoria

Grazie agli storici sappiamo che, in epoca preistorica, le isole dell’arcipelago erano quasi completamente unite tra loro.

Di conseguenza, quelle che oggi conosciamo come isole, erano al tempo collegate alla Sardegna e alla Corsica.

Infatti, le vicine isole corse di Cavallo e Lavezzi, sono geologicamente uguali alle confinanti isole di La Maddalena. Diversi importanti segni di presenza umana, risalente al periodo Neolitico, sono state ritrovati e identificati nelle isole di Santo Stefano e a Spargi.

La Maddalena nel Medioevo

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’Arcipelago della Maddalena si spopolò e divenne luogo di corsari, saraceni e italiani.

Solo in epoca medievale le isole di La Maddalena videro nuovamente alcuni timidi insediamenti umani: vi si stabilirono sparuti gruppi di monaci ed alcuni eremiti.

Infatti, la folta vegetazione e le coste bagnate da un mare caldo e tranquillo, rendevano le nostre isole un perfetto luogo di meditazione e ricerca personale.

Grazie alla conservazione di un importante documento scritto, abbiamo la testimonianza della presenza umana nelle isole: una bolla di Papa Innocenzo IV, con cui il pontefice includeva gli eremiti nella regola di San Benedetto.

Alcuni conventi sorsero nell’isola di Santa Maria e a La Maddalena, finché l’invasione turca del 1584 rase al suolo i monasteri e saccheggiò le isole.

Sull’arcipelago cadde nuovamente il silenzio.

Primi insediamenti urbani a La Maddalena

Pirati e briganti si impossessarono delle coste di La Maddalena per un lungo periodo, finché alcuni pastori corsi decisero di attraversare il mare per insediarsi stabilmente sulle nostre isole.

I pastori furono attirati dalla diffusione dell’agricoltura sulle coste pianeggianti e i ricchi fondali del nostro mare richiamarono l’interesse di pescatori liguri, toscani e napoletani.

Troviamo notizia della nascita di bambini a La Maddalena e Caprera e di concessioni di pesca nelle acque delle Bocche di Bonifacio a inizio del 1600.

La nascita della città di La Maddalena

Il Trattato di Londra portò all’annessione del Regno di Sardegna al Piemonte nel 1720 ma, nella cessione, non c’era cenno alle isole dell’Arcipelago che divennero così terra di nessuno. A dire il vero, divennero terra di traffici di contrabbando che riguardavano sia la Sardegna che la Corsica.

Ben presto, le isole furono contese da Sardegna e Francia: il bellissimo e solitario arcipelago ora era desiderato da tutti.

Nel 1767 gli isolani, guidati da Pietro Millelire, capostipite della famiglia più famosa di La Maddalena, acconsentirono alla sottomissione alla Sardegna e la bandiera sarda sventolò dalla cima di Guardia Vecchia, il punto più alto dell’isola di La Maddalena.

Si decise di sviluppare il nuovo abitato urbano alla marina di Cala Gavetta, dove stanziavano tutti i pescatori e dove fu eretta una chiesa che fu intitolata a Santa Maria Maddalena, l’attuale chiesetta della Trinità.

Napoleone Bonaparte e La Maddalena

Anche i pastori, allettati dalle opportunità che si aprivano a Cala Gavetta, scesero dalle alture e si stabilirono in paese. I cittadini divennero ben presto uniti e coesi ed ebbero presto l’occasione di dimostrarlo.

L’esercito francese, condotto dal giovane lungo tenente corso Napoleone Bonaparte, salpò da Bonifacio alla conquista delle nostre isole.

I maddalenini reagirono all’istante, costringendo la flotta nemica a rifugiarsi sull’isola di Santo Stefano. Nonostante i soldati di Napoleone fossero ovviamente più numerosi, gli isolani erano più motivati e riuscirono nell’impresa di assediare i nemici, costringendoli alla ritirata.

Domenico Millelire, a capo dei difensori, sventolò un’improvvisata bandiera sul Forte Santo Stefano. Il vessillo rappresentava Santa Maria Maddalena, ai piedi della croce, e il mantello della Santa riproduceva il contorno dell’isola. Fu così che Napoleone registrò la sua prima sconfitta proprio a La Maddalena, mentre Domenico Millelire si guadagnò la prima Medaglia d’Oro d’Italia.

L’Ammiraglio Nelson e La Maddalena

L’Ammiraglio inglese Horatio Nelson scelse La Maddalena come base per la sua flotta, all’inseguimento dei francesi, nel 1803. Nelson descrisse La Maddalena come “il più bel porto del mondo” e donò alla nostra città, in segno di riconoscimento per l’ospitalità, un prezioso crocefisso e due candelabri, oggi custoditi nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena.

Garibaldi e La Maddalena

Dal 1856, l’isola di Caprera divenne la casa di uno degli eroi del Risorgimento italiano: Giuseppe Garibaldi. Per 25 anni Garibaldi e la sua famiglia vissero nell’Arcipelago, in modo semplice e frugale, in forte connessione con la nostra terra. Ancora oggi, a Caprera, è possibile visitare la sua dimora: il Compendio Garibaldino.

La Maddalena oggi

Oggi le isole dell’Arcipelago della Maddalena sono visitate da turisti che arrivano da tutto il mondo.

I visitatori che attraccano nel porto turistico di Cala Gavetta, dove è sorta l’attuale città di La Maddalena, sono alla ricerca della stessa autenticità e connessione con il territorio con cui visse Garibaldi a Caprera.

Immersi nella vegetazione rigogliosa e profumata, sulle coste de La Maddalena, è ancora possibile respirare lo stesso silenzio in cui gli eremiti contemplavano il turchese del mare, mille anni fa.

Se volete viaggiare alla ricerca di una nuova libertà, in perfetta sintonia con la natura ospitale e intrigante, le isole de La Maddalena sono il giusto punto di partenza

Testa del Polpo